Filterless. Rimuovi i filtri della tradizione.
Driverless, Paperless, Serverless: tutto less. Il futuro è minimale e la chiave del successo è legata a ciò che dobbiamo togliere e non a ciò che possiamo aggiungere. Come i pittori nel Novecento, che si sono resi conto di aver raggiunto la perfezione nelle loro opere ed è iniziata la trasformazione surrealistica, nel 2021 chi dipinge le tele della tecnologia si rende conto che per comprendere bisogna rimuovere, rimuovere i filtri delle nostre menti.
Un magazine sulla trasformazione digitale distribuito anche in formato cartaceo nel 2021? Cioè un progetto editoriale nel 2021. Pensi davvero che sia ancora attuale? Ma chi vuoi che lo legga? Tu.
Tu, che come me sei al centro della trasformazione digitale, trasformazione che sta avvenendo.
Tu, che come me non riesci a rendertene conto perché continui a pensare che il futuro sarà domani ma poi, un giorno qualunque, semplici domande ti fanno riflettere ed ecco che senti l’esigenza di scrivere e condividere con gli altri lo spettacolo che stai iniziando ad osservare.
“Buongiorno e benvenuti da noi in azienda, accomodatevi. Voi di dove siete?”.
Riuscire a rispondere a domande come questa risulta sempre più difficile negli ultimi anni.
Rifletto e penso che non mi stanno chiedendo dove sono nato, forse vorrebbero sapere solo qual è la sede principale dell’azienda in cui lavoro o forse la sede legale?
Ah, mi sta chiedendo di dove sono le persone che ci lavorano ma… “Sono in smart working, ognuno in casa propria” – e allora che senso ha ancora porre la domanda “Voi di dove siete?”.
Il futuro è minimale e la chiave del successo è legata a ciò che dobbiamo togliere e non a ciò che possiamo aggiungere
Il mondo del lavoro si sta trasformando ma le nostre menti, no. Siamo legati a concetti che ci hanno accompagnato durante la nostra crescita, le persone si recano a lavoro ogni giorno e alcune nozioni – come la sede di lavoro – costituiscono un filtro importante per le nostre menti, un filtro mediante il quale la realtà appare sempre come ce la ricordiamo, e mai come la realtà si è trasformata.
Una volta lessi un libro in cui si raccontava che, nei primi del Novecento, le persone per riferirsi alle automobili le definivano carrozze senza cavalli.
Non è cambiato nulla. Nelle nostre menti non è avvenuta la trasformazione e, oggi come allora, parliamo delle automobili senza conducente. Ma per descrivere cosa? Come si chiameranno le automobili senza conducente? Per noi, che siamo cresciuti guidandole, i filtri dell’esperienza nelle nostre menti ce le faranno chiamare sempre auto senza conducente o driverless.
Il progetto di questo magazine è aiutare a rimuovere i filtri delle tradizioni, fornendo al lettore un punto di vista differente per aiutarlo a cambiare la percezione della realtà, per fargli apprezzare e vivere a pieno la trasformazione digitale che stiamo vivendo.
Be happy, be digital!
#01magazine