Come i social influenzano la nostra mente?
La cosa importante è come utilizziamo gli strumenti, come li dominiamo o ci facciamo dominare.
Dobbiamo essere sempre noi ad avere il potere di decidere e sentirci nella possibilità di disconnetterci quando non è necessario. Purtroppo l’avvento dei social network e la loro entrata in modo sempre più massiccio nelle nostre vite ha generato una nuova forma di ansia sociale, chiamata FOMO (Fear Of Missing Out) ovvero il timore di essere tagliati fuori da attività, esperienze o contesti sociali gratificanti. Tale ansia attiva comportamenti di dipendenza che possono portare fino a disturbi nella vita quotidiana. Ci sono 5 tipologie di dipendenza:
• Dipendenza ciber-sessuale (o da sesso virtuale);
• Dipendenza ciber-relazionale;
• Gioco d’azzardo patologico online;
• Eccesso di informazioni;
• Giochi al computer.
Come in tutte le forme di Dipendenza Patologica, sia da sostanze chimiche che da comportamenti, le cause sono di tipo complesso e multifattoriali (fattori di predisposizione biologico-genetici, psicologici, socio-ambientali). È oramai noto scientificamente che è possibile sviluppare una dipendenza patologica da qualsiasi cosa che generi una forte stimolazione gratificante (eccitante, ansiolitico-consolatoria, obnubilante, ecc). Internet è capace, attraverso le sue multiformi potenzialità, di offrire un riempimento stimolante a molti vuoti interiori e talora può intrappolare gli individui predisposti nelle sue trame virtuali, generando significative conseguenze problematiche.
I sintomi di tale dipendenza patologica ricadono su vari ambiti:
• Relazionale, sociale, familiare: il tempo dedicato alla socializzazione reale si riduce drasticamente, sino a scomparire qualsiasi forma di significativo contatto relazionale
• Lavorativo e scolastico: si verifica una riduzione di interesse, dedizione, attenzione e concentrazione relativamente ad i propri impegni scolastici o lavorativi, con serie conseguenze negative.
• Salute: la Dipendenza da Internet può generare numerose conseguenze dannose anche a livello fisico (scarso riposo, posture errate, malnutrizione, scarsa igiene, fumo e assunzione di alcolici o sostanze stupefacenti, cefalea) • Finanziari: soprattutto se l’uso di Internet è associato a gioco d’azzardo online, frequentazione di siti pornografici a pagamento, giochi di ruolo che necessitano di esborsi in denaro.
Riuscire a gestire tale dinamica comportamentale è di fondamentale importanza. Se non si riesce, è necessario l’intervento di uno specialista che aiuti la persona a sviluppare capacità di coping adeguate. La terapia cognitivo-comportamentale e la terapia di gruppo di tipo psicoterapeutico possono dare un valido contributo alla risoluzione del disagio.
L’attesa spasmodica di un like. Il bisogno di essere sempre iperconnessi e la necessità di raccontare qualcosa di sé stessi. Ciò che prima facevano i luoghi pubblici (favorire nuove conoscenze e l’intrecciarsi di nuovi rapporti) ora è stato totalmente traslato su piani immateriali fatti di feed di Instagram e Tik Tok o bacheche di Facebook. Ad un occhio meno esperto questo potrebbe sembrare una “diminuzione” del raggio d’azione ma, in realtà, i social network ampliano la possibilità di creare relazioni in maniera inimmaginabile. Questo fenomeno favorisce, ovviamente, la creazione di community e di realtà complementari a quella che viviamo nella vita di tutti i giorni. I social network diventano un modo per esprimere sé stessi e quello che, a volte, non riusciamo a raccontar e nella vita reale. Nonostante possano essere visti come qualcosa che porta solo a conseguenze positive, i social network sono una costante arma a doppio taglio capace di danneggiar e il nostro modo di rapportarci con la realtà che ci circonda.
“È inutile ormai denigrare i Social e tutti gli strumenti digitali. Siamo tutti coinvolti in questa evoluzione strumentale e ormai tutti obbligati a essere on-line.”