Eli e Sofi: le gemelle virtuali influencer.
Raccontaci un po’ il tuo percorso e cosa più nello specifico ti ha spinto verso questa nuova avventura.
La mia passione per l’arte è nata fin da piccola, sono figlia del già affermato artista Enzo Nieli, quindi per me è stato cibo quotidiano in ambito familiare fin da subito. Mi sono diplomata al Liceo Artistico, ho continuato i miei studi all’accademia delle belle arti. Nel 2014 con grande creatività dei contenuti e con volontà di sorprendere, ho iniziato a lavorare come visual artist usando la tecnica del video mapping, suscitando emozioni, dando nuova veste artistica a monumenti architettonici. Poi nel 2020 è arrivata la pandemia e come ben sapete il settore dello spettacolo è stato uno dei più penalizzati a causa di assembramenti nelle piazze, teatri ecc… quindi per me sono stati due anni veramente bui e mi sono ritrovata con tanto tempo a disposizione e tanta voglia di creare. Ed è stato proprio quando tutti ci siamo ritrovati chiusi in casa durante il lockdown che mi è venuta l’idea di creare due gemelle virtuali e dargli vita attraverso i social network.
Secondo te, Eli e Sofi simboleggiano una svolta per il mondo del marketing e della comunicazione? Quanto ci credi?
Assolutamente sì, Eli e Sofi sono il futuro. Ho creduto molto in questo progetto fin da subito, anche perché il mondo digitale è sempre più presente nelle nostre vite. Molti mi chiedono, come mai ho inserito dei virtual influencer sui social se ad oggi influencers reali ce ne sono davvero tanti. Ma Eli e Sofi a differenza degli umani, hanno diversi vantaggi, come per esempio non si ammalano mai, sono a disposizione 24h su 24, sono più facili da controllare, riescono a trascendere lo spazio-tempo, cioè non subiranno il logorio del tempo e possono essere ovunque anche in più posti contemporaneamente o epoche diverse.
Cosa pensi di 01 Magazine?
Sono veramente molti gli argomenti interessanti che tratta il Magazine sul mondo digitale. Ed Eli e Sofi non potevano non farne parte, visto l’innovazione del progetto. Apprezziamo molto che la rivista sia anche in formato online.
Secondo quale criterio hai scelto, come caratteri delle gemelle, l’apprezzabile proposito della lotta al bullismo e al cyberbullismo? Pensi ci sia una relazione tra il mondo patinato degli influencer e quello molto problematico del cyberbullismo? Di che tipo è questa relazione?
Faccio grandissima attenzione a creare delle storie che sono fondate su valori. Le gemelle hanno anche un intento pedagogico cioè essendo che le loro storie sono fondate, rappresentano un esempio per bambini, genitori, adulti, ragazzi, che trattano questo tema (così come tanti altri) proprio per fornire delle indicazioni di come ci si comporta, che tipo di relazioni sostenere senza farne un tutorial. Quindi è sbagliato dire che le gemelle trattano del cyberbullismo e bullismo ma le gemelle hanno vissuto degli episodi di bullismo e cyberbullismo. E queste storie avranno un valore anche pedagogico di riflessione, interessanti ma allo stesso tempo se tu vuoi (spettatore) puoi ricavarne degli insegnamenti.
Quant’è importante per te che le gemelle somigliano a due persone in carne ed ossa con emozioni, stati d’animo e desideri? Quanto pesa il “come-se” nel parlare di loro come se fossero dei personaggi pubblici reali che stimolano nel pubblico curiosità o impressioni di qualsiasi genere?
Per me è importantissimo, infatti sono in continuo studio sotto questo punto di vista, anche perché come ben sapete il mondo digitale cammina molto velocemente. E soprattutto perché il progetto è nato chiedendomi cosa succede quando è la finzione a voler diventare realtà? Infatti spesso i fotografi si trovano a dover ritoccare le foto delle modelle sino a farle sembrare finte. Il messaggio che voglio mandare è proprio una provocazione facendo diventare reale una modella virtuale. E inoltre anche perché c’è un maggiore interesse da parte del pubblico. Le persone sono interessate alle nozioni e ai sentimenti perché sono esseri umani e quindi sono interessati a chi si comporta come un essere umano. La gente vuole imparare, vuole identificarsi, vuole anche sapere cos’è giusto, cosa è sbagliato cioè riflettersi nelle azioni e nei sentimenti degli altri.
Eli e Sofi presentano un fisico attraente, capelli rosso rame, occhi verdi smeraldo e una pelle priva di imperfezioni, tutti tratti somatici pieni di fascino. Perché hai scelto per loro delle fattezze umane esteticamente in linea con i canoni di bellezza contemporanei?
Perché l’uomo si identifica al bello. Il bello non ha un canone contemporaneo, il bello è bello sempre. è determinato dalla natura, dal rapporto aureo che si ritrova anche nell’arte, nella regola dei terzi. Il bello esiste, non è una questione di gusti.
In che modo le due gemelle possono ridefinire il labile confine tra reale e virtuale? Cosa possono insegnarci a questo proposito?
Con l’avvento della fotografia digitale e di Photoshop, la differenza tra reale e falso non è più visibile. Certe volte il virtuale può essere più reale dello stesso reale, visto che viviamo in un contesto dove si tende a rendere sempre di più il reale soprattutto nell’immagine dei social fittizio, uniforme, finto. Che internet e i social network siano diventati terreno fertile per la finzione è ormai noto ( fake news, profili falsi, bot) come se conti più la quantità che la qualità, sia più rilevante apparire piuttosto che essere.
Siamo di fronte alle prime virtual influencer italiane. Cos’hanno di diverso dalle altre virtual influencer che provengono da paesi stranieri e che vantano già diverse collaborazioni con brand altisonanti della moda e del lusso? Quale percorso di crescita affronteranno?
Una cosa fondamentale che hanno Eli e Sofi rispetto le altre virtual influencer è proprio quello di essere gemelle quindi danno la possibilità ai brand di poter sponsorizzare in un unico post due abiti, due accessori, etc, inoltre è anche possibile creare dei dialoghi tra le due gemelle.
Assistendo allo storytelling che avete costruito, è parso (sembra) che le voci delle gemelle lascino intendere di essere ben consapevoli della propria natura e che questo non rappresenti affatto un problema per la loro coscienza. Come mai questa scelta?
Un essere umano è consapevole di ciò che è, consapevole della sua natura. Voglio che Eli e Sofi siano consapevoli di quello che sono, non voglio attirarle in un mondo fantastico dove dimenticano di essere quello che sono. Questo, ovviamente, comporta dei problemi, che poi Eli e Sofi devono affrontare. La consapevolezza è una cosa importante, la gente deve essere consapevole del mondo di cui mira. Perché loro provano sentimenti e ragionano, poi ovviamente ci saranno dei limiti.
Come intendi far crescere lo storytelling attorno alla figura delle due gemelle. Hai già delle idee? Cosa riserva il futuro? Puoi darci qualche anticipazione?
Anticipazioni eclatanti che ci potrebbero essere in futuro, questo al momento non posso dirlo, però posso dire che le gemelle incontreranno delle sfide con l’aggiunta di avere una condizione particolare, quindi avranno delle problematiche che desteranno anche la loro stessa natura. Storie coinvolgenti che riguardano normalmente le persone, che hanno pure modo di rispecchiarsi in queste storie, di trovare degli spunti avvincenti che magari li aiutano a risolvere dei problemi anche divertenti, simpatici. Per esempio alla cena di San Valentino si determina una situazione particolare che si svilupperà nel tempo.
Che tipo di community si è formata attorno alle gemelle? Che interessi hanno i componenti della sempre più nutrita community? Sono sempre simili a quelli delle gemelle, oppure ci sono casi in cui differiscono radicalmente? Parlaci un po’ dei 40 mila followers di Eli e Sofi…”
Hanno una community che ha degli interessi molto ampi, proprio perché le gemelle sono aperte a diversi temi.